Mese: Marzo 2025

  • DIREZIONE ROMANZO: SCHEMI NARRATIVI E AI GENERATIVE

    Ottobre è stato un mese intenso e cruciale.

    La ricerca mi impegnava gran parte della giornata; nel restante tempo, rispolveravo gli schemi narrativi. L’idea di scrivere un romanzo stava maturando in quel periodo, ma avrei utilizzato il viaggio dell’eroe, la struttura in tre atti e l’arco di trasformazione del personaggio anche se il progetto avesse preso una piega diversa.

    Sull’utilizzo degli schemi ci sono varie scuole di pensiero: c’è chi li trova utili, e chi li considera una gabbia. Ognuno è libero, per fortuna, di fare come crede. Ma quello che non si dice abbastanza è che gli schemi sono fondamentali per dare una chiave di lettura univoca all’opera. Ridurre l’ambiguità, prevenire strumentalizzazioni, evitare interpretazioni deviate: è anche questa una forma di tutela.

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  • MANICOMIO OGGI: MURI DIGITALI E SBARRE CHIMICHE

    Il manicomio è un trope con un fascino sinistro innegabile, ma ha ancora senso ambientarci una storia? Il manicomio oggi esiste in forma digitale e chimica.

    immagine generata con l’AI, in fondo le condizioni d’uso.
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  • SCIENZA, ESOTERISMO E MANICOMI: IL PUNTO DI SVOLTA DELLA MIA RICERCA

    L’Immersione nella Ricerca

    La ricerca è, senza dubbio, la fase che preferisco in ogni mio progetto artistico. È il momento in cui mi immergo senza limiti di tempo, perché so che è qui che avviene il vero cambiamento. C’è una me prima e una me dopo la ricerca: è un passaggio che arricchisce il mio pensiero, lo trasforma, mi costringe a creare nuove connessioni.

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  • CHATBOT, RICERCA E ANALISI DI INFORMAZIONI: EVITARE L’EFFETTO ORACOLO

    L’uso dei chatbot per la ricerca di informazioni presenta criticità, prima fra tutte: l’effetto oracolo, ovvero la capacità dell’IA di inventare risposte, con un’apparenza di certezza, anche quando non si basa su dati e documenti. Questo è rischioso in ambiti come la medicina, il diritto e la finanza, dove un errore può avere conseguenze reali.

    I chatbot non sono strumenti attendibili per diagnosi o terapie e sconsiglio di utilizzarli in tal senso, ma possono comunque rivelarsi utili in alcune fasi della nostra ricerca. Un progetto creativo su temi complessi come la psichiatria storica, come nel mio caso, può richiedere l’analisi di un’ingente quantità di documenti medici. Trovo utili i bot, ma con riserva di controllo.

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  • LE AI CI RUBANO IL LAVORO?

    La risposta semplice è no, ma sforziamoci di ragionare.

    Ieri sera ho assistito a una live su TikTok, uno scrittore esprimeva il suo punto di vista sulla questione AI: un mix di ammirazione, paura, insicurezze e rifiuto che temo possa solo ingabbiare la sua creatività e quella di molti altri.

    Come disse un vulcaniano:

    Spesso temiamo ciò che non riusciamo a capire.
    La miglior difesa è la conoscenza.

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  • PULIZIA TEMATICA: COSA HO DECISO DI LASCIAR PERDERE

    Quando ho iniziato a lavorare a questo progetto, i temi su cui volevo portare l’attenzione erano vari. Per evitare sovraccarichi tematici ho fatto delle rinunce. Una di queste riguardava la scarsità di risorse future.

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  • LA GRANDE MAGIA DELLA PERCEZIONE

    il Manicomio dei Robot – la mente nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

    TRA GUASTO TECNICO E PSICHE

    Tra fine agosto e inizio settembre continuavo a girare attorno al parallelismo tra guasto tecnico e malattia mentale. Non avevo ancora deciso quale mezzo di espressione usare, ma la ricerca si faceva sempre più interessante. Stava prendendo forma l’idea bislacca di creare una narrazione immersiva, multimediale e interattiva. Erano settimane in cui era ancora hype il metaverso, e un contenuto ad hoc non lo escludevo come possibilità.

    La metafora dell’automa non era ancora chiara e ben gestita. Qui il manicomio si era imposto come scenografia principale, con tutto il suo orrore, nonostante fossero robot a prendere coscienza e a essere internati.

    Ero ancora immersa nella fase precedente, ricamando insieme scelte stilistiche errate e archetipi inadatti. Avevo chiari i conflitti—senza di essi non esiste narrazione, qualunque sia il mezzo espressivo scelto. A distanza di mesi, confermo quasi tutte le scelte fatte in tal senso.

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  • PIGMALIONE E GALATEA NEL LOOP DELLA CREAZIONE

    La mia Galatea con Pigmalione fotografati dall’AI un attimo prima dell’archviazione

    A metà luglio ero immersa nei miei file. In questa fase di isolamento il chatbot è stato fondamentale per organizzare le idee che vomitavo, ma detestavo la coltre di diplomazia con cui condiva il suo ruolo di mero organizzatore. È stato come avere uno stagista servile e lecchino, ma servizievole e quasi gratuito.

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