
Date: 21 June 1948
Alias: Small-Scale Experimental Machine (SSEM)
Built by: Williams, Kilburn, Tootill – Univ. of Manchester
Claim: First stored-program electronic computer
Status: On display – Science and Industry Museum, Manchester
Manchester Baby: il primo calcolatore a programma memorizzabile
Il 21 giugno 1948, presso l’Università di Manchester, entra in funzione lo Small-Scale Experimental Machine (SSEM), passato alla storia con il soprannome di Manchester Baby. Si tratta del primo computer elettronico digitale capace di eseguire un programma memorizzato nella sua stessa memoria — un concetto oggi alla base di tutta l’informatica moderna, formalizzato da John von Neumann solo l’anno precedente.
Baby è basato sull’architettura von Neumann
Architettura e caratteristiche
Lo SSEM era una macchina sperimentale progettata per testare la nuova tecnologia della memoria a tubo di Williams, un dispositivo elettrostatico che utilizzava un tubo catodico (CRT) per immagazzinare bit sotto forma di cariche elettriche visibili. A differenza delle soluzioni precedenti (come i relè o le valvole cablate), questo approccio permetteva la modifica dinamica del contenuto della memoria e la memorizzazione del programma stesso insieme ai dati, un passo fondamentale verso i computer general-purpose.
Specifiche tecniche:
- Unità logica: ~550 valvole termoioniche
- Memoria: 32 parole da 32 bit, tramite tubo di Williams
- Clock: ~1 MHz (non cristallino)
- I/O: Programmazione manuale + lettura diretta dalla memoria
- Primo programma eseguito: calcolo del più grande divisore di un numero intero
Contesto e sviluppo
Il progetto fu guidato da Frederic C. Williams e Tom Kilburn, con il supporto di Geoff Tootill, e rientrava in un più ampio sforzo postbellico per sviluppare sistemi elettronici affidabili e riconfigurabili. Sebbene il Baby non fosse pensato per usi pratici, il successo dell’esperimento portò direttamente alla costruzione del Manchester Mark I, una macchina molto più avanzata che avrebbe influenzato la progettazione del Ferranti Mark I, considerato il primo computer commerciale britannico.
Eredità
Lo Manchester Baby ha rappresentato un momento di rottura epistemologica nella storia del calcolo: da macchine cablate per singole operazioni si passa a dispositivi programmabili. Il concetto di memoria condivisa tra programma e dati si impone come paradigma dominante per tutta la seconda metà del Novecento. Il Baby è oggi conservato e ricostruito presso il Science and Industry Museum di Manchester, dove continua a rappresentare un simbolo della nascita dell’informatica moderna.