C’è sempre stato, nell’elettricità, qualcosa di magico. Migliaia di anni prima che diventasse un’infrastruttura invisibile ma vitale, era un fenomeno misterioso che affascinava filosofi e artigiani
Nel 1673, l’orologiere del Re Luigi XIV René Grillet de Roven, pubblicò la sua opera Curiositez mathematiques de l’invention du Sr Grillet horlogeur a Paris.
Claude Perrault (1613-1688) fu un medico e inventore eclettico. Lo scienziato parigino raggiunse risultati notevoli nei più svariati settori di ricerca: anatomia, fisica, meccanica, zoologia e fisiologia.
Questa calcolatrice costruita da Tito Livio Burattini nel 1658 è nota per esser stata donata a Ferdinando II de’ Medici, ma anche per il mistero relativo alla sua veridicità. L’ideatore, per progettare la sua macchina da calcolo, fece tesoro di tutte quelle precedentemente sviluppate. Il meccanismo si presenta in una veste molto elegante e con una combinazione di soluzioni adottate da Blaise Pascal e Nepero
Si dice che la macchina ospitata presso da I.M.S.S. (FI) non sia quella realizzata da Burattini, ma la cui paternità risalirebbe a un’altro scienziato italiano del tutto sconosciuto.
“è un addizionatore monetario del tipo che Samuel Morland (1625-1695) costruì a Londra nel 1673 e descrisse in un opuscolo”
Hénin
Infatti la macchina esposta al Museo Galileo di Firenze è configurata per compiere operazioni di conversione tra valute, incoerente con i progetti di Tito Livio Burattini.
Gottfried Wilhelm von Leibniz, nel 1673, alla Royal Society di Londra, presenta il progetto di una calcolatrice, la Stepped Reckoner [calcolatrice a scatti], capace di moltiplicare e dividere.
Nel 1642, all’ età di 19 anni, Blaise Pascal, per aiutare il padre nei calcoli della riscossione delle tasse, inventa la Pascalina. La macchina è considerata un vero spartiacque nella storia del calcolo meccanico. Poteva svolgere automaticamente: addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni (quest’ ultime eseguite come addizioni ripetute).
Wilhelm Schickard non riuscì mai a costruire materialmente la sua macchina, ma grazie agli accurati disegni che inviava al suo amico Giovanni Keplero, nel 1960 si è potuto costruire un prototipo perfettamente funzionante