Categoria: intelligenza artificiale

  • SCIENZA, ESOTERISMO E MANICOMI: IL PUNTO DI SVOLTA DELLA MIA RICERCA

    L’Immersione nella Ricerca

    La ricerca è, senza dubbio, la fase che preferisco in ogni mio progetto artistico. È il momento in cui mi immergo senza limiti di tempo, perché so che è qui che avviene il vero cambiamento. C’è una me prima e una me dopo la ricerca: è un passaggio che arricchisce il mio pensiero, lo trasforma, mi costringe a creare nuove connessioni.

    LEGGI TUTTO ►

  • CHATBOT, RICERCA E ANALISI DI INFORMAZIONI: EVITARE L’EFFETTO ORACOLO

    L’uso dei chatbot per la ricerca di informazioni presenta criticità, prima fra tutte: l’effetto oracolo, ovvero la capacità dell’IA di inventare risposte, con un’apparenza di certezza, anche quando non si basa su dati e documenti. Questo è rischioso in ambiti come la medicina, il diritto e la finanza, dove un errore può avere conseguenze reali.

    I chatbot non sono strumenti attendibili per diagnosi o terapie e sconsiglio di utilizzarli in tal senso, ma possono comunque rivelarsi utili in alcune fasi della nostra ricerca. Un progetto creativo su temi complessi come la psichiatria storica, come nel mio caso, può richiedere l’analisi di un’ingente quantità di documenti medici. Trovo utili i bot, ma con riserva di controllo.

    LEGGI TUTTO ►

  • LE AI CI RUBANO IL LAVORO?

    La risposta semplice è no, ma sforziamoci di ragionare.

    Ieri sera ho assistito a una live su TikTok, uno scrittore esprimeva il suo punto di vista sulla questione AI: un mix di ammirazione, paura, insicurezze e rifiuto che temo possa solo ingabbiare la sua creatività e quella di molti altri.

    Come disse un vulcaniano:

    Spesso temiamo ciò che non riusciamo a capire.
    La miglior difesa è la conoscenza.

    LEGGI TUTTO ►

  • PULIZIA TEMATICA: COSA HO DECISO DI LASCIAR PERDERE

    Quando ho iniziato a lavorare a questo progetto, i temi su cui volevo portare l’attenzione erano vari. Per evitare sovraccarichi tematici ho fatto delle rinunce. Una di queste riguardava la scarsità di risorse future.

    LEGGI TUTTO ►

  • LA GRANDE MAGIA DELLA PERCEZIONE

    il Manicomio dei Robot – la mente nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

    TRA GUASTO TECNICO E PSICHE

    Tra fine agosto e inizio settembre continuavo a girare attorno al parallelismo tra guasto tecnico e malattia mentale. Non avevo ancora deciso quale mezzo di espressione usare, ma la ricerca si faceva sempre più interessante. Stava prendendo forma l’idea bislacca di creare una narrazione immersiva, multimediale e interattiva. Erano settimane in cui era ancora hype il metaverso, e un contenuto ad hoc non lo escludevo come possibilità.

    La metafora dell’automa non era ancora chiara e ben gestita. Qui il manicomio si era imposto come scenografia principale, con tutto il suo orrore, nonostante fossero robot a prendere coscienza e a essere internati.

    Ero ancora immersa nella fase precedente, ricamando insieme scelte stilistiche errate e archetipi inadatti. Avevo chiari i conflitti—senza di essi non esiste narrazione, qualunque sia il mezzo espressivo scelto. A distanza di mesi, confermo quasi tutte le scelte fatte in tal senso.

    LEGGI TUTTO ►

  • PIGMALIONE E GALATEA NEL LOOP DELLA CREAZIONE

    La mia Galatea con Pigmalione fotografati dall’AI un attimo prima dell’archviazione

    A metà luglio ero immersa nei miei file. In questa fase di isolamento il chatbot è stato fondamentale per organizzare le idee che vomitavo, ma detestavo la coltre di diplomazia con cui condiva il suo ruolo di mero organizzatore. È stato come avere uno stagista servile e lecchino, ma servizievole e quasi gratuito.

    LEGGI TUTTO ►

  • AI, MOODBOARD E SELEZIONE CREATIVA: PERCHÉ CESTINARE È ESSENZIALE

    Una regola che mi sono imposta quando ho integrato l’intelligenza artificiale nel mio lavoro è utilizzarla solo in campi in cui ho maggiore competenza. Bisogna stare molto attenti a non conferire un potere esoterico. Non è tecnicamente infallibile e non ha poteri magici.

    LEGGI TUTTO ►

  • INIZIA IL VIAGGIO

    Prima fase: dall’ispirazione al seme dell’opera

    Cosa sia e quanto conti l’ispirazione in scrittura è ancora argomento di discussione. So quale sia stata la mia e quanto peso abbia in questo progetto.

    Tutto è iniziato a giugno 2024 mentre descrivevo la sensazione di sentirmi come una macchina guasta, un automa difettoso, qualcosa di sofisticato, ma obsoleto, che non stava funzionando come da progetto.

    Avevo in mente questa immagine: un femrobot in riparazione sulla copertina di una vecchia rivista. Sono sempre stata affezionata a questa illustrazione di Ed Emshwiller, mi aveva ispirato una canzone vent’anni prima. Ma questa volta avevo un solo obiettivo: prendermi del tempo per decidere cosa dovesse diventare. Lontana dai social network non sento la pressione del tempo, o di fantomatiche occasioni che scappano via. In questi anni ho imparato a dedicare il giusto spazio alle cose.

    LEGGI TUTTO ►