Il caso Francesca Albanese dimostra come la tecnologia non sia neutrale: può diventare un’arma per limitare il dibattito pubblico e condizionare la percezione della realtà. Tra piattaforme digitali, pressioni politiche e algoritmi opachi, la censura assume oggi forme sottili ma pervasive.
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FRANCESCA ALBANESE: BERSAGLIO NELL’ERA TECNOCRATICA
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DEFORMITÀ SINTETICA/FRAGILITÀ UMANA
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BYTEDANCE LTD. IL DEMONE SCANSONATO CHE SI NUTRE DI ATTENZIONE E CREATIVITÀ
Come la casa madre di TikTok e CapCut trasforma i vostri contenuti in valore per sé
Negli ultimi tempi, molti creativi hanno manifestato indignazione di fronte all’uso dei loro contenuti per l’addestramento delle intelligenze artificiali, sentendosi giustamente defraudati della propria creatività. Eppure, in questo scenario di crescente attenzione ai diritti d’autore nell’ambito dell’AI, emerge un curioso paradosso: gli stessi creativi che difendono con forza la propria proprietà intellettuale spesso utilizzano con leggerezza piattaforme come CapCut, che acquisiscono diritti molto ampi e potenzialmente invasivi sui loro contenuti. Mentre il dibattito sull’addestramento delle AI continua ad accendere discussioni e polemiche, l’utilizzo di strumenti che, di fatto, permettono un’appropriazione su larga scala di immagini, voci e volti, passa spesso inosservato.
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FOLKLORE ALGORITMICO ANTISISTEMA

(altro…)L’Italian Brain Rot è un fenomeno culturale digitale emerso nel 2025 che trasforma il nonsense generativo in folklore collettivo postmediale attraverso l’intelligenza artificiale e la partecipazione comunitaria.
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