
Cinzia Ruggeri è una interior e fashion designer italiana che per il suo approccio alla sartoria, è considerata la Elsa Schiaparelli degli anni ’80. Visionaria e surrealista con ogni suo progetto si burlò del mondo della moda e il mercato del lusso. Si prese gioco dell’ italianità con accessori dall’ irriverente opulenza come la borsa a schiaffo e gli stivali, a forma di “stivale”. Il suo odio per gli schemi sartoriali l’ha portata alla creazione di opere uniche e bizzarre.


Nei suoi vestiti si divertiva a nascondere dei messaggi che i cliente avvrebbe trovato solo dopo l’utilizzo del capo, o simboli di buona fortuna, come nel caso dei quadrifogli nella stampa del tessuto. Poteva capitare o meno sui pezzi di quella determinata collezione, in base alla “fortuna” del cliente. Mi ha sempre affascinato l’uso pioneristico che fece di alcuni materiali, come i led e cristalli liquidi, anticipando di decenni il concetto di wearable technology. Nel mainstream è nota per gli abiti che disegnò per i Matia Bazar. Sono suoi l’abito e le cravatte verdi sulla copertina di Aristocratica.




Cinzia said
Vorrei cambiare il mio vestito che
Vecchio ormai
Non mi sta bene piu’ su
Tony said
Il pesce ha un gusto strano che non so
Ma perché
Se è rombo e non
Quadrato e gli invitati
Poi cosi’
Finirono col loro bel caffe’Tony no, si prese un bel gelato
Elettrochoc perché
Guarda come sei
Un altro choc
Per quello che non saraiElettrochoc perché
Non impari mai
Un altro choc
Per quello che non faraiElettrochoc perché
Tu non parli piu’
Un altro choc
Se agli altri non vai giu’Flossy said
(Flossy disse)
Vorrei andare al mare ad Hollywood
Mare che
Sia rosso e non cosi’ bluJohnny said
(Disse)
Lasciatemi quietare per un po’
Nuotar nel mar rosso non si pu
Piu’ e tutti gli altri
Vorrei cambiare il mio vestito che
Vecchio ormai
Non mi sta bene piu’ su
