
la medium che mise alla prova la scienza
Nel cuore dell’Ottocento pugliese, a Minervino Murge, nasce nel 1854 Eusapia Palladino, destinata a diventare una delle figure più controverse del panorama spiritico europeo.
Cresciuta a Napoli dopo essere rimasta orfana, analfabeta e priva di qualsiasi formazione accademica, Eusapia riuscì a conquistare l’attenzione dei più importanti intellettuali e scienziati del suo tempo, grazie a sedute medianiche che sfidavano ogni logica.
Le sue “manifestazioni” erano teatrali, quasi cinematografiche: tavoli che levitavano, oggetti che si spostavano, voci nell’aria, apparizioni misteriose e suoni inspiegabili. Dichiarava di essere guidata dallo spirito di John King, un’entità con cui sosteneva di comunicare fin da giovane. Nessun medium della sua epoca seppe combinare con altrettanta efficacia spettacolo, suggestione e carisma.
Ma ciò che davvero fece di Palladino un caso unico fu il paradossale coinvolgimento del mondo scientifico. In Italia, Cesare Lombroso – inizialmente scettico – finì per convincersi dell’autenticità dei fenomeni dopo una seduta a Milano. In Francia, Pierre e Marie Curie, Charles Richet (Nobel per la medicina), Henri Bergson e altri intellettuali parteciparono a sessioni sperimentali cercando di determinare la natura dei fenomeni. A Varsavia, lo psicologo Julian Ochorowicz tentò di formulare teorie psichiche sul trasferimento di energia tra medium e ambiente.

Il caso più celebre resta quello del Feilding Report, frutto di una lunga inchiesta condotta nel 1908–09 a Napoli dalla Society for Psychical Research britannica. Gli investigatori – tra cui lo scettico Hereward Carrington e l’avvocato Everard Feilding – documentarono fenomeni che definirono “in parte inspiegabili, in parte evidentemente truccati”. Palladino venne sorpresa più volte a liberarsi da vincoli e manipolare direttamente oggetti della stanza. Eppure, alcuni episodi rimasero senza spiegazione anche per gli osservatori più critici.
Questo dualismo è la chiave del suo mito: truffatrice o fenomeno autentico?, mistificatrice o pioniera dell’inconscio? Alcuni fenomeni erano chiaramente simulati, altri sembravano scaturire da un corpo “posseduto” da energie sconosciute. Non a caso, molti ricercatori iniziarono a parlare non più di spiriti ma di forze psichiche “esteriorizzate” dal corpo del medium, anticipando alcune intuizioni sulla psicologia del profondo.
Eusapia non lasciò mai l’Europa. Morì a Napoli nel 1918, dimenticata dal grande pubblico ma ancora oggetto di dibattito nelle comunità spiritiche e accademiche. A distanza di un secolo, il suo caso rimane emblematico di un’epoca in cui la scienza e il mistero si scrutavano da vicino, attratti e diffidenti, pronti a contaminarsi.
Eusapia Palladino non fu solo una medium: fu un laboratorio umano che costrinse la scienza a interrogarsi su ciò che considerava impossibile. E se il tempo ha confermato molte delle sue illusioni, ha anche lasciato aperta una porta sulla suggestione, sulla percezione e sul desiderio – eterno – di dialogare con l’invisibile.