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Ada Lovelace

ada lovelace

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Londra, 10 dicembre 1815 – 27 novembre 1852

Matematica visionaria, prima programmatrice della storia

Augusta Ada Byron nasce a Londra nel 1815, figlia del poeta romantico Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke, che lui stesso chiamava “la principessa del parallelogramma” per il suo razionalismo spinto. Dopo solo un mese di matrimonio, la madre ottiene la separazione e l’affidamento della figlia, allontanandola per sempre dal padre, che Ada non conobbe mai. Determinata a contrastare l’“eredità poetica” paterna, Anne Isabella impone alla figlia un’educazione rigorosamente scientifica, basata su matematica, logica e musica.

Ma l’immaginazione, come avrebbe detto Ada stessa, “è la facoltà della scoperta”, e non poteva essere espulsa così facilmente.

Il primo software della storia

Nel 1833, a 17 anni, Ada incontra Charles Babbage, matematico e inventore della Macchina Analitica, un calcolatore meccanico programmabile che non sarà mai completato. Affascinata dal progetto, Ada ne segue lo sviluppo con entusiasmo e nel 1842 si dedica alla traduzione in inglese di un articolo scritto in francese dall’ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea, che descriveva il funzionamento teorico della macchina.

Ma Ada non si limita a tradurre: le sue note esplicative sono tre volte più lunghe del testo originale, e includono osservazioni visionarie che superano il pensiero meccanico di Babbage stesso.

Nella nota G elabora un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli, universalmente riconosciuto come il primo programma informatico della storia.

Diagram_for_the_computation_of_Bernoulli_numbers

Un’intelligenza poetica

Ada Lovelace intuì, con decenni di anticipo, che i computer non sarebbero serviti solo per eseguire calcoli numerici, ma anche per elaborare simboli, produrre musica, immagini e linguaggi:

“The Analytical Engine might act upon other things besides number… the engine might compose elaborate and scientific pieces of music of any degree of complexity or extent.”

Ada Lovelace, Note G, 1843

Fu questa visione interdisciplinare – dove matematica e immaginazione dialogano – a farle guadagnare da Babbage il soprannome di “incantatrice dei numeri” (the Enchantress of Numbers).

Eredità e riscoperta

Ada Lovelace morì prematuramente nel 1852, a soli 36 anni, per un tumore uterino. Per lungo tempo fu ignorata dalla storiografia ufficiale, oscurata dal mito del padre e relegata a nota a piè di pagina nella biografia di Babbage.

Nel XX secolo, il suo ruolo è stato finalmente riconosciuto:

  • nel 1979 il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha dedicato a lei il linguaggio di programmazione ADA
  • dal 2009 si celebra ogni anno l’Ada Lovelace Day, dedicato alle donne nella scienza e nella tecnologia
  • oggi è considerata un’antesignana dell’informatica teorica, una figura ponte tra la scienza ottocentesca e l’era digitale

Oltre ad aver scritto il primo software della storia, Ada Byron anticipò molti altri aspetti dell’informatica. Pare sia stata lei a consigliare a Babbage l’utilizzo di schede perforate per la sua macchina analitica. Ada fu la prima ad intuire che oltre al semplice calcolo i computer un giorno avrebbero avuto infinite applicazioni espressive, come la musica. Nonostante la rigida educazione scientifica, la contessa di Lovelace [è questo il nome di Ada da sposata] si dedicò ad una scienza poetica, condita di sogni e visioni, tanto che Babbage l’aveva soprannominata “incantatrice di numeri”. Ada Lovelace morì prematuramente, all’età di 37 anni, per un tumore uterino. Per anni è stata dimenticata, a malapena citata nelle note biografiche del padre, ma recentemente è stata notevolmente rivalutata. A lei sono dedicati: il nome di un linguaggio di programmazione ADA del 1979 e una giornata speciale per i blogger [ADA LOVELACE DAY].

Scopri tutta la storia dei calcolatori meccanici.

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