
« Amo la fisica, mi sarebbe difficile immaginare la mia vita senza… È una specie di amore personale, come per una persona a cui si deve molto. E io, che soffro tanto di coscienza sporca, sono fisica senza nessuna cattiva coscienza. »
Lise Meitner
fisica austriaca
Vienna, 7 novembre 1878 – Cambridge, 27 ottobre 1968
Lise Meitner
Le difficoltà per Lise Meitner iniziano presto: essendo donna, non le è consentito proseguire gli studi dopo le scuole medie, poiché i licei erano riservati agli uomini. Non si arrende: si prepara da privatista e nel 1901, a ventidue anni, consegue l’esame di maturità. Nello stesso anno inizia a studiare filosofia, matematica e fisica all’Università di Vienna, diventando la seconda donna a ottenere un dottorato in fisica nella città.
Prosegue poi gli studi a Berlino, dove conosce Otto Hahn, con cui collaborerà per oltre trent’anni (vedi video).
Nel corso della sua carriera pubblica 169 lavori scientifici, tra cui la spiegazione teorica della fissione nucleare scoperta sperimentalmente da Hahn nel 1938.
Pacifista convinta, rifiutò di partecipare al Progetto Manhattan, malgrado le offerte del governo statunitense. La sua figura resta emblematica non solo per i contributi alla fisica nucleare, ma anche per l’integrità morale con cui ha vissuto la scienza.
Ida Tacke

Ida Tacke Noddack
Chimica e fisica tedesca
Wesel, 25 febbraio 1896 – Bad Neuenahr-Ahrweiler, 29 ottobre 1978
Ida Tacke nasce in Germania nel 1896 e ottiene il dottorato in ingegneria chimica nel 1921 presso l’Università di Berlino, una delle prime donne a raggiungere questo traguardo. Nel 1925, insieme al marito Walter Noddack, scopre l’elemento renio (numero atomico 75).
Nel 1934, analizzando criticamente gli esperimenti di Enrico Fermi, che riteneva di aver creato elementi transuranici, è la prima a ipotizzare la fissione nucleare. Scrive:
“Si potrebbe ipotizzare che, bombardando nuclei pesanti con neutroni, questi si suddividano in parecchi frammenti più grandi, che sono, è vero, isotopi di elementi noti, ma non sono vicini degli elementi irradiati.”
La sua intuizione, straordinariamente precoce, non venne presa sul serio dalla comunità scientifica dell’epoca, dominata da pregiudizi di genere e da paradigmi consolidati. Solo anni dopo la validità della sua ipotesi sarà riconosciuta, sebbene il merito storico le sia stato in gran parte negato.