
Nel 1727, appena dopo la morte di Jacob Leupold, venne pubblicato l’ottavo volume della sua enciclopedia Theatrum Machinarum.
Questo volume, intitolato Theatrum arithmetico-geometricum, è la migliore opera illustrata sul calcolo pubblicata nel Settecento. Descrive e illustra i dispositivi di calcolo.
Come ad esempio le macchine di Kircher, Grillet , Leibnitz , Poleni , insieme alle bacchette di Napier e diverse tabelle di calcolo. Grande assente la Pascalina, la calcolatrice più famosa dell’epoca.
Leupold non si limita ad illustrare i congegni aritmetici degli altri scienziati, presenta un meccanismo da lui stesso progettato. Il matematico tedesco, forse a causa della sua morte prematura, non riuscì mai a realizzare il prototipo della propria calcolatrice meccanica. Come la macchina di Leibniz, la calcolatrice di Leupold montava delle rotelle ad ingranaggi retraibili. Il principio di funzionamenti ispirò Anton Braun, ma nemmeno lui riuscì a realizzarne il prototipo. La macchina di Braun fu finalmente prodotta dal meccanico Phillippe Vayringe nel 1736.
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