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Gli automi di Jaquet-Droz

Jaquet-Droz

Tra il 1768 e il 1774 l’orologiaio Pierre Jaquet-Droz e il figlio Henry Louis costruiscono tre automi. Questi sofisticati congegni furono progettati come giocattoli di intrattenimento per i nobili. I tre automi hanno divertito e affascinato le corti Europee di: Parigi, Bruxelles, Londra, Kazan, Madrid, Austria, Germania, Danimarca al fine di promuovere le vendite degli orologi dai Jaquet-Droz.

Jaquet Droz

Charles: lo scrittore, è il più complesso dei tre. Riesce a scrivere qualsiasi testo, utilizzando piuma d’oca e calamaio. Il testo, di massimo 40 caratteri, viene modificato solo in occasioni importanti. Mentre scrive lo sguardo segue il testo e gira il capo quando imbeve la penna nell’inchiostro.
Henry: il disegnatore, riesce a riprodurre quattro disegni: un ritratto di Luigi VX, i profili di Giorgio III e della moglie Charlotte di Mecklenberg, un bambino con una farfalla e un cane con la scritta Mon toutou (il mio cagnolino). Di tanto in tanto soffia sul foglio per rimuovere i residui di grafite dal foglio.
Marianne: la musicista, è in grado di eseguire cinque melodie differenti seguendo con gli occhi la tastiera. Tramite un sistema di mantici il petto simula il respiro. Compie una serie di movimenti del capo e del busto che ne accrescono l’effetto realistico. Il nome Marianne le fu dato in onore della giovane defunta moglie di Pierre Jaquet-Droz.

Nel 1909 i tre automi sono stati comprati dalla History and Archeology society of Neuchâtel, per 75.000 franchi e dati al museo svizzero dove sono tutt’ora in mostra e funzionanti!

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