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Le fantasmagorighe origini del cinema d’animazione

“Fantasmagorie” (1908): alle origini del cinema d’animazione

Nel 1908, Émile Cohl, artista e caricaturista francese affiliato al movimento degli Incohérents, realizza Fantasmagorie, oggi considerato il primo vero cartone animato della storia.

Il film, della durata di circa 1 minuto e 45 secondi, viene proiettato per la prima volta al Théâtre du Gymnase di Parigi.

Composto da circa 700 disegni realizzati a mano e fotografati uno a uno in stop-motion, il cortometraggio rappresenta un momento fondativo nella storia del cinema d’animazione.

Cohl adotta una tecnica che simula l’effetto di un disegno su lavagna, ottenuto invertendo i negativi del film per far apparire le linee bianche su sfondo nero. La narrazione è volutamente onirica, senza una trama lineare, popolata da figure mutanti, clown, e oggetti che si trasformano senza soluzione di continuità. Il titolo stesso, Fantasmagorie, è un riferimento esplicito agli spettacoli di lanterna magica del XIX secolo, in particolare alle proiezioni spettrali ideate da Étienne-Gaspard Robert (detto Robertson).

Cohl non brevettò mai le sue tecniche, mantenendo un approccio artigianale e sperimentale. Tra il 1908 e il 1923 realizzò circa 300 film, tra animazioni e corti dal vivo, anche se non esiste un catalogo ufficiale completo. Molte delle sue opere, prodotte per Pathé e successivamente per Éclair, sono oggi andate perdute.

Il suo stile influenzò le prime forme di animazione in Francia, ma fu progressivamente oscurato dall’ascesa dell’industria americana, che già dagli anni Dieci cominciava a standardizzare la produzione con modelli industriali (come quelli di Winsor McCay e, più tardi, dei Fleischer e Disney Studios).

Fantasmagorie è oggi riconosciuto come una pietra miliare non solo per l’uso pionieristico del disegno animato, ma anche per l’intento poetico e sperimentale che lo distingue dai successivi prodotti industriali. È visionabile nel player sotto.

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