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Vannevar Bush e il Memex

 
Vannevar_Bush

Compariranno forme totalmente nuove di enciclopedia, già confezionate con una rete di percorsi associativi che le attraversano,  pronte per essere immesse nel memex ed ivi potenziate.

la macchina che anticipò l’ipertesto

Innovatore e organizzatore della scienza statunitense

Nato nel 1890 a Everett, Massachusetts, Vannevar Bush si laurea a Tufts e completa il dottorato condiviso tra Harvard e MIT nel 1916. È celebre per aver progettato calcolatori analogici – tra cui il Differential Analyzer – utilizzati per il calcolo delle traiettorie balistiche durante la Seconda guerra mondiale. Divenne direttore dell’Office of Scientific Research and Development (OSRD), promuovendo ricerche militari e contribuendo alla nascita della National Science Foundation.

“As We May Think”: il saggio visionario del 1945

Nel luglio 1945, Bush pubblica su The Atlantic Monthly l’articolo intitolato “As We May Think” (tradotto in italiano Come potremmo pensare), in cui espone la visione del Memex, una scrivania elettromeccanica dotata di microfilm, tasti, leve e schermi per archiviare e consultare rapidamente testi, immagini e comunicazioni personali.

Bush immagina una macchina capace di memorizzare volumi interi di testo su microfilm, consultabili a velocità elevata, ma soprattutto collegabili tra loro tramite “percorsi associativi” (trails), replicando il funzionamento dell’intuizione umana. Ogni utente può creare percorsi personali, annotarli e condividerli con altri memex.

Tecnica ed efficacia: il cuore del Memex

Pur progettato come sistema analogico – in un’epoca antecedente al calcolo digitale – il Memex avrebbe dovuto integrare selezionatori di microfilm sviluppati da Bush e altri componenti meccanici innovativi. Era concepito per offrire accesso rapido e flessibile a grandi archivi, utilizzando la tecnologia più avanzata allora disponibile: microfilm, fotocellule, fotografia secca e telecomandi meccanici.

Bush descrive come, in una seduta di ricerca, il ricercatore possa partire da un’enciclopedia, trovare due articoli correlati, collegarli con un trail e crearne uno nuovo in modo organico e continuo.

Influenza e eredità: da Engelbart al Web

Il saggio ispirò direttamente figure centrali della tecnologia informatica: Douglas Engelbart, che sviluppò l’NLS system e il concetto del mouse, e Ted Nelson, creatore dell’ipertesto e del progetto Xanadu. Parole come “trailblazers” (intenditori di percorsi) derivano direttamente dalle metafore usate da Bush. In seguito, persino Tim Berners-Lee ammise una consonanza con queste idee.

In anni recenti, la DARPA ha persino chiamato un programma in suo onore, “Memex”, per indicizzare indagini sul Dark Web, sottolineando l’attualità della sua visione.

Schema riassuntivo

TemaDettagli principali
BiografiaIngegnere e organizzatore scientifico (1890–1974)
Saggio chiaveAs We May Think, pubblicato su The Atlantic Monthly, luglio 1945
ConcettoMemex: scrivania elettromeccanica con archiviazione microfilm e link ipertestuali
Tecnologie baseMicrofilm, fotocellule, fotografia secca, microfilm selector
EreditàIpertesto, PC, Web; ispirò Engelbart, Nelson, Berners-Lee
RiferimentiEngelbart Institute, The New Media Reader, DARPA Memex

Conclusioni

Vannevar Bush è stato il visionario che propose, nel 1945, un modello concreto di memoria aumentata. Il suo Memex non fu mai costruito, ma il suo saggio gettò le basi per le tecnologie dell’informazione moderna: sistemi ipertestuali, knowledge base personali, interfaccie associative. È considerato da molti come il vero precursore del personal computer e del World Wide Web.

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