Nel 1775, Charles Stanhope sviluppa una calcolatrice che moltiplica e divide, attraverso il sistema delle somme o sottrazioni multiple.
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Legge 14 febb 1904, n. 36
— Disposizioni sui manicomi e sugli alienati
(nota anche come Legge Giolitti sull’internamento coatto)
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Gli automi di Jaquet-Droz

Tra il 1768 e il 1774 l’orologiaio Pierre Jaquet-Droz e il figlio Henry Louis costruiscono tre automi. Questi sofisticati congegni furono progettati come giocattoli di intrattenimento per i nobili. I tre automi hanno divertito e affascinato le corti Europee di: Parigi, Bruxelles, Londra, Kazan, Madrid, Austria, Germania, Danimarca al fine di promuovere le vendite degli orologi dai Jaquet-Droz.
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la calcolatrice circolare di Jacob Leupold

Nel 1727, appena dopo la morte di Jacob Leupold, venne pubblicato l’ottavo volume della sua enciclopedia Theatrum Machinarum.Questo volume, intitolato Theatrum arithmetico-geometricum, è la migliore opera illustrata sul calcolo pubblicata nel Settecento. Descrive e illustra i dispositivi di calcolo.
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la calcolatrice di René Grillet de Roven

Nel 1673, l’orologiere del Re Luigi XIV René Grillet de Roven, pubblicò la sua opera Curiositez mathematiques de l’invention du Sr Grillet horlogeur a Paris.
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Abaque Rhabdologique di Claude Perrault

Claude Perrault (1613-1688) fu un medico e inventore eclettico. Lo scienziato parigino raggiunse risultati notevoli nei più svariati settori di ricerca: anatomia, fisica, meccanica, zoologia e fisiologia.
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la Macchina di Burattini

Questa calcolatrice costruita da Tito Livio Burattini nel 1658 è nota per esser stata donata a Ferdinando II de’ Medici, ma anche per il mistero relativo alla sua veridicità. L’ideatore, per progettare la sua macchina da calcolo, fece tesoro di tutte quelle precedentemente sviluppate. Il meccanismo si presenta in una veste molto elegante e con una combinazione di soluzioni adottate da Blaise Pascal e Nepero
Si dice che la macchina ospitata presso da I.M.S.S. (FI) non sia quella realizzata da Burattini, ma la cui paternità risalirebbe a un’altro scienziato italiano del tutto sconosciuto.
“è un addizionatore monetario del tipo che Samuel Morland (1625-1695) costruì a Londra nel 1673 e descrisse in un opuscolo”
Hénin
Infatti la macchina esposta al Museo Galileo di Firenze è configurata per compiere operazioni di conversione tra valute, incoerente con i progetti di Tito Livio Burattini.
Scopri tutta la storia dei calcolatori meccanici.
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la calcolatrice di Samuel Morland

Costruita nel 1666 da Samuel Morland, si basa sul funzionamento della pascalina.
Diversamente della macchina di Pascal, c’è la possibilità di operare con numeri in base duodecimale, per effettuare calcoli di tipo monetario (la moneta inglese era strutturata su base 12).
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la Macchina Aritmetica di Giovanni Poleni
L’ italiano Giovanni Poleni nella sua opera intitolata “Miscellanea” del 1709, descrive una macchina calcolatrice. Il meccanismo era concepito per compiere le quattro operazioni aritmetiche, su numeri di massimo 3 cifre.
“Avendo più volte inteso, sia dalla viva voce, sia dagli scritti degli uomini eruditi che sono state realizzate dalla perspicacia e dalla cura dell’illustrissimo Pascal e di Leibniz due macchine aritmetiche che servono per la moltiplicazione, delle quali non conosco la descrizione del meccanismo e non so se essa sia stata resa manifesta, ho desiderato: e di indovinare col pensiero e la riflessione la loro costruzione, e di costruirne una nuova che attuasse lo stesso scopo.”
Giovanni Poleni
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la Stepped Reckoner di Leibniz

Gottfried Wilhelm von Leibniz, nel 1673, alla Royal Society di Londra, presenta il progetto di una calcolatrice, la Stepped Reckoner [calcolatrice a scatti], capace di moltiplicare e dividere.
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la pascalina di Blaise Pascal

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Nel 1642, all’ età di 19 anni, Blaise Pascal, per aiutare il padre nei calcoli della riscossione delle tasse, inventa la Pascalina. La macchina è considerata un vero spartiacque nella storia del calcolo meccanico. Poteva svolgere automaticamente: addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni (quest’ ultime eseguite come addizioni ripetute). -
l’Orologio calcolatore di Wilhelm Schickard

Wilhelm Schickard non riuscì mai a costruire materialmente la sua macchina, ma grazie agli accurati disegni che inviava al suo amico Giovanni Keplero, nel 1960 si è potuto costruire un prototipo perfettamente funzionante
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