AUTOBOOT | NAVIGATION MODULE LITE

Z1 – Il computer fatto in casa

Nel 1936, mentre l’Europa si avviava verso la catastrofe bellica, un giovane ingegnere tedesco stava costruendo, nel salotto di casa dei genitori, una macchina che avrebbe cambiato per sempre la storia del pensiero e della tecnologia: lo Z1, considerato da molti il primo vero computer della storia.

Un artista prestato alla logica

Konrad Zuse (Berlino, 1910 – Hünfeld, 1995) era un personaggio fuori dagli schemi. Durante gli studi di ingegneria civile presso la Technische Hochschule di Berlino, si manteneva vendendo quadri futuristi. Dotato di un’intelligenza fuori dal comune, ma insofferente ai calcoli ripetitivi, cominciò a sognare una macchina capace di eseguirli al suo posto.

Dopo un breve impiego presso la Henschel Flugzeugwerke (industria aeronautica tedesca), decise di abbandonare il lavoro per dedicarsi completamente al suo progetto: costruire una macchina calcolatrice programmabile, interamente meccanica, capace di elaborare istruzioni complesse in modo autonomo.

Lo Z1: una rivoluzione nascosta tra le mura di casa

Nato in un periodo in cui nessuna istituzione finanziava simili ricerche, lo Z1 venne realizzato tra il 1936 e il 1938 nel soggiorno di casa Zuse, a Berlino. I fondi? Quelli della famiglia, che pur riluttante, accettò di sostenerlo. La macchina occupava diversi metri quadri, era composta da oltre 20.000 parti mobili ed era basata su logica binaria e aritmetica a virgola mobile. Era alimentata da un motore elettrico da lavatrice, che generava la frequenza di clock.

Le istruzioni venivano immesse tramite un nastro perforato in pellicola di celluloide, sul quale venivano scritti anche i risultati dei calcoli. L’unità centrale di calcolo e quella di memoria erano separate: una struttura che anticipava di decenni l’architettura di von Neumann.

Lo Z1, nonostante i suoi limiti tecnici (era estremamente fragile e poco affidabile), rappresenta la prima realizzazione funzionante di una macchina calcolatrice completamente meccanizzata e programmabile. Non a caso, Zuse è oggi considerato uno dei padri fondatori dell’informatica moderna.

Una visione prima del tempo

Durante la guerra, lo Z1 andò distrutto in un bombardamento. Ma Zuse non si fermò: proseguì con lo Z3 (1941), che divenne il primo computer completamente funzionante e programmabile della storia, anticipando di anni i lavori americani.

Nel 1986, Zuse ricostruì fedelmente lo Z1 per il Museo Tedesco della Tecnica di Berlino, dove è tuttora esposto.

, , , ,